Scritto da © matris - Sab, 11/06/2011 - 08:18
Gestivo il succo del bicchiere
roteandone il flusso
specchiata l’immagine distorta
pareva il disfacimento d’un mito
spicchi di sole rifrangevano
superando le secche raucedini che al cuore
nascoste dal suono nefasto percosso d’amore
dov’eri a caricare desii da mal celare
non crespate angolazione sono le onde
tradenti il passaggio del suono al tuo passo
nell’acqua accusi e rimandi, nella terra amplifichi
l’onda remota che ha assorbito i tuoi passi
affrettati del ticchettio continuo pregiato
elemento distorcente l’urto migliore
ritmo defilato il restio d’un anelito d’amore.
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