Scritto da © matris - Mar, 03/04/2012 - 22:55
La piccola porta un' arma
nel livore non sai
quale sia il tuo posto
tra le ginestre
nei viali
il mare mesce sospiri
un compiuto intaglio
portolano di rotte baciate dal vento.
Tocchiamo ferro
il rigore dell’inverno risparmia
i resti di pasti inglobati
in plastiche reliquie,
doni riposti a cullare
nell’edipico sguardo
di cieche orge.
Nei frantoi di parole,
liquori pastosi, i verbi,
incolori, insapori
gli amari aggettivi.
Perdoni il tuo operato
assente ai tuoi occhi
che ora piangono
parti sgravati di sassi
traviate d’eclissi di luna.
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