Scritto da © matris - Lun, 23/07/2012 - 23:34
E tutto in torno il buio che non sa di essere buio
il principe nero della notte che inquieto armeggia la furia del cavallo,
nell’accidia di un nuovo vivere domani
uguali emozioni permeate di calvari che s’aprono ai scivolati smunti visi
riflessi anneriti di civette posate quiete
sulle dinamiche fosse ricolme di bruma ghiacciata
la mano del giudice s’erge e nera di pece e sangue
possa la morte lucrare veloce in fronte ai desideri di sconfitta.
Demoni della notte, accasciati al peduncolare tonfo del cuoio sferzante,
non siamo alti negli intenti o bassi delle deficienze, siamo altrui
virgulti logori di vita chiusa al nero che tutto tace, al silenzio ovattato
mistica l'ascesi scade a spandere riflessi sonori tra le polle cerchiate di saggezza.
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