Scritto da © luccardin - Mar, 03/04/2012 - 23:09
Ogni giorno risorgiamo dalle nostre ceneri,senza riportare in noi particolari innovazioni o cambiamenti;siamo sempre noi con qualche capello bianco in più,o qualche brufolo per i più giovani. Noi che non siamo testimoni di quell’evento,e molto lontani da quei tempi come costume,morale e religiosità;ci poniamo come scienziati del sapere alla ricerca di questo bing-bang spirituale percorrendo le teorie dell’IO,questo mostro che schiavizza ogni pensiero contrario al suo modo di essere e di esistere,così che ci dibattiamo dopo duemila anni sull’argomento e anche i più sommi,i più eruditi si azzuffano nei vari vortici ideologici e religiosi lasciando trapelare quel tutto e niente che confonde e non spiega ,spiega e confonde:da una parte si esalta e dall’altra si nega perfino l’esistenza storica del fatto,un profeta o un lestofante,un mago o l’unto del Signore,il figlio di Giuseppe o di Dio ,e via così all’infinito su i due opposti schieramenti,non dimenticando tutte le scissioni perpetuate dalle varie chiese sulla parola del vangelo,tutti a dichiararsi degni eredi e unici titolati rappresentanti di Gesù.La mia unica considerazione sulla resurrezione,è che non bisogna guardare più lontano dal proprio naso,l’unica parola che ha usato Gesù per aprirci al mistero è AMORE,spogliato dalle tenebre che avvolgono l’uomo,nella sua luce tutto appare puro ai semplici di cuore,non a caso la figura di Pietro è la più tormentata,un uomo che conosce la durezza della vita e l’affronta a viso aperto e dall’altro un bisogno spirituale di conoscere Dio,e in questo combattimento ci lascia un messaggio profondo e vero di un ammonimento ad non essere titubanti o scettici come lui,ottiene di essere crocifisso a testa in giù,lui che aveva amato e conosciuto Gesù si umiliò nel suo tormento guardando il cielo a testa in giù,la passione di Cristo è anche la passione degli uomini. nicolò
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