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blog di matris

L'amido delle patate raccoglie gli spiriti

La dove le patate aprono la strada
siluri di carne bollono lenti
mi straziavano quelle parole
lontano il sole faceva capolino
erano i giorni della merla
il freddo s'insinuava tra gli anfratti delle rocce
scoscese a mirare il mare nella lenta risacca
eremi i nidi frettolosi dei gabbiani
ancorati alla roccia
privi di dettami, di ombre di lotta
i falò che scaldavano le celle del corpo
antichi rigori trapassati
latenti
nei sogni declini al sorriso
erano i giorni più freddi
i palcoscenici dei nostri amori
soli e densi
come il gnocco di febbraio
 
 
 

Risveglio d'incanto

I caldi manti che i sogni
questa notte mi hanno donato
sudano ancora del profumo del tempo
magiche lezioni di canto, fuochi sagomati

Il bianco copre le macchie di vita

Il freddo portava buone notizie,
la neve cadeva e copriva tutta la campagna,
bianco il mondo si fermava sotto la coltre.
Le campane rintoccavano al vento sibilante
che rispondeva colpo su colpo al battacchio,
poche persone sostavano lungo la strada tali
le rovine del mondo erano socchiuse, ereme.
Parlavi quando la sera arrivava ai gelsomini
ed il profumo sostava a lungo sulle tue mani,
le guardavi, desiderando il sole caldo adesso,
scioglierti aprire i pensieri ed i sorrisi, celati.
La mente agitata, il tuo corpo vibrante, i sensi
stornati tra mille pentimenti.. e dannavi.
Cos'è l'amore!!
L'anima tua deserta di sole ora ferita dal rancore.

Paradisiache visioni

Il carro maggiore
brillava in cielo
incatenando a se
migliaia di occhi
assorti di luce.
Nel tempo mutavano
le nuvole bianche
macchiando la tela
trafitte da scie
graffiate nel blù.
Ora Uomo, se vuoi capire,
scopri le nuove vie
nel vasto universo,
ove giocano le stelle
pulsando luci ed ombre
come messaggi di vita,
insegui il disegno
che Dio ha creato.
Il tuo occhio, il sole,
più non accecherà
e le sfocate visioni
si apriranno ariose,
a chi le può captare,
a chi le può sognare,
a chi nel rosso cuore
amarle ancora vuole.

Amore che vai (a Paola Bric.)

Sguardi, che incerti soffiano sui velati occhi di pianto.
Un giorno capirai quanto t'ho amato mia gioia.
La bellezza che scende e bagna i tuoi corti capelli
do

Cuori Lasciati soli nella tempesta

Sintesi che eternamente mi lasciano il sentore del non finito, del calo di zuccheri nelle idee..
salpa con il mio freddo e vedrai il sole d'inverno amica del mio cuore.
Il destino d'amore
intreccia le redini
le strenne di Natale
i cappotti blù
le cioccolate calde.
Mistero e Natività avvengono,
si susseguono continui
tra una guerra ed una pace
un martire nuovo da onorare
un credo da osservare
un panettone da mangiare
Maria Santa Madre di Gesù
salvaci dal percorrere la triste salita del nostro calvario d'amore.

Idioti regali

Negretto mio
il faro della sera
t'illuminerà il sorriso...
E' Natale
si buono
fatti massacrare dalla fame
senza piangere
troppo forte
che c'è la pubblicità
rulla il tamburo
dalla crusca
alla farina
tam tam
dalla farina
alla crusca
tam tam
è la manna
fa la nanna
fa la nanna
fra le immondizie dei sorridenti
i santi impigliano il purpureo caviale tra i denti.

Idioti regali

Negretto mio il faro della sera t'illuminerà il sorriso... E' Natale si buono fatti massacrare dalla fame senza piangere troppo forte che c'è la pubblicità rulla il tamburo dalla crusca alla farina tam tam dalla farina alla crusca tam tam è la manna fa la nanna fa la nanna fra le immondizie dei sorridenti i santi impigliano il purpureo caviale tra i denti.

Una scelta appetibile

Ti scontravi con il bene incollato al rigore del tuo giudizio tacevi carta parla, ma villana la tua scelta decise le sorti dei sentori che scacciavi delle esoteriche fonti mistiche o miscredenti;

Lo sfruttatore e lo schiavo (realtà di tutti i giorni)

Ci sarà un giorno ci sarà un momento
che io possa vendicare il mio lamento
ciò che è stato tolto dai manager assassini
deprivati del senno
lasciano morire il tuo cuore di stento
per poi escluderti in un momento.
Ma poi a guardar bene non guadagnerai
ti cercano per farti mangiare
e tormentato lavorerai
ma già lo sai
nelle loro fabbriche ci morirai
cerco vendetta e voglio ottenerla
odio questa società malata in erba
odio quel lavoro che mi ha coatto
odio la vita a sciorinar disfatto
tra le vie del vino a perdere la rotta
travisando aspetti che galvanizzano la lotta
mi sento morire ma prima voglio cercare
di bere il sangue del padrone animale.

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