Scritto da © Ezio Falcomer - Mar, 12/06/2018 - 21:27
Quando una poesia non mi viene
lascio perdere.
È come scaldare sul fornello
quattro acciughe
da sposare con la pasta.
Facile bruciarle
e rovinarne il gusto.
È un momento sacro,
come la luce
che trapassa dalla persiana,
o le piante grasse che non innaffio mai,
tanto sono forti
e non riescono a morire.
È tutto un mondo che mi parla
di arcane cose,
che mi dice di andare avanti,
con segreta fede,
che la ricompensa
è il vivere in se stesso,
e il morire poco dopo.
E lo smettere di volere
controllare tutto.
lascio perdere.
È come scaldare sul fornello
quattro acciughe
da sposare con la pasta.
Facile bruciarle
e rovinarne il gusto.
È un momento sacro,
come la luce
che trapassa dalla persiana,
o le piante grasse che non innaffio mai,
tanto sono forti
e non riescono a morire.
È tutto un mondo che mi parla
di arcane cose,
che mi dice di andare avanti,
con segreta fede,
che la ricompensa
è il vivere in se stesso,
e il morire poco dopo.
E lo smettere di volere
controllare tutto.
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