Scritto da © erremmeccì - Mer, 23/08/2017 - 14:11
Dove sei
ora?
Nel taglio netto dell’onda
che buia si congiunge
alla riva notturna?
Nel movimento lieve
dei fiori in uno spartitraffico cittadino
mi pare di avere percepito
la tua presenza.
Dove l’eco
della tua voce
è andata a infrangersi?
e quale angolo d’esistenza
-di possibile/ inimmaginabile esistenza-
rischiarano i tuoi occhi?
Dov’è
(è qui, ne sono certa, nel soffio
caldo di questa tua ultima estate)
la forza tenera della mano
che a lungo,
fino all’explicit doloroso,
è stata approdo e partenza
nido riparo
invocazione, infine.
ora?
Nel taglio netto dell’onda
che buia si congiunge
alla riva notturna?
Nel movimento lieve
dei fiori in uno spartitraffico cittadino
mi pare di avere percepito
la tua presenza.
Dove l’eco
della tua voce
è andata a infrangersi?
e quale angolo d’esistenza
-di possibile/ inimmaginabile esistenza-
rischiarano i tuoi occhi?
Dov’è
(è qui, ne sono certa, nel soffio
caldo di questa tua ultima estate)
la forza tenera della mano
che a lungo,
fino all’explicit doloroso,
è stata approdo e partenza
nido riparo
invocazione, infine.
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