Scritto da © loripanni - Sab, 17/10/2009 - 22:32
E t'immergi fino al collo nell'inutile girare
degli affanni d'ogni giorno che riempiono il tuo tempo
per colmare dentro al cuore quel gran vuoto, quell'assenza,
quel silenzio lancinante che t'insegue dapertutto.
La cadenza batte svelta il tuo ritmo quotidiano:
da una cura passi a un'altra senza mai riprender fiato,
ché se provi a soffermarti sul tuo stato e il tuo prospetto
stringe in pancia la paura del futuro buio e spento.
Passa un'ora dopo l'altra, bene addentro nella notte,
poi si spegne la candela ed il vetro ti riflette
quello che tu già sapevi: d'improvviso sei svuotato
d'ogni forza, d'ogni senso, sei deluso e scoraggiato
ed esausto ti ritiri accucciandoti nel letto
e rimpiangendo quando avevi il caldo abbraccio dell'amore.
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