Scritto da © Giuseppina Iannello - Sab, 10/02/2024 - 15:48
Uno specchio,
egli mi vide: non vola dirmi che
mi vedeva giornalmente,
sempre all’unico bicchier.
Che fai?! Tu ledi il tempo
non ledere l’età;
non pensarmi indifferente
a un bicchiere di bourbon;
ebbi il cuore di un fanciullo,
ma l’impronta fu del re.
Se mi siedo, ti trastullo e
ti parlo del tuo amor.
Vedi… Le luci
si levano di già
accendi un cero,
Anneth ti vuole parlar.
Ella volteggia e sempre, intorno a te.
Ti sta dicendo: amore, non pensare
che io non sia più in vita;
anelo ancora all’abito da sposa.
E adesso, scrivi: le cose che tu dici
le poso sul mio cuore
e mi daranno
tanta felicità.
egli mi vide: non vola dirmi che
mi vedeva giornalmente,
sempre all’unico bicchier.
Che fai?! Tu ledi il tempo
non ledere l’età;
non pensarmi indifferente
a un bicchiere di bourbon;
ebbi il cuore di un fanciullo,
ma l’impronta fu del re.
Se mi siedo, ti trastullo e
ti parlo del tuo amor.
Vedi… Le luci
si levano di già
accendi un cero,
Anneth ti vuole parlar.
Ella volteggia e sempre, intorno a te.
Ti sta dicendo: amore, non pensare
che io non sia più in vita;
anelo ancora all’abito da sposa.
E adesso, scrivi: le cose che tu dici
le poso sul mio cuore
e mi daranno
tanta felicità.
(*)
Parla lo specchio di J.W. von Goethe; intende consolarlo della perdita della giovane innamorata, morta assasinata da loschi individui.
Anneth attraverso le luci si manifesta a Wolfang.
Anneth attraverso le luci si manifesta a Wolfang.
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