Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Dom, 27/08/2023 - 20:57
Ed era la fuga
dei giorni sempre uguali
che gravava sul petto,
nelle pagine chiamate vita.
Giorni mutevoli
dettati da astri giocherelloni,
mentre il nastro trasportatore correva,
nel tempo e nello spazio,
e piombava sul ricordo.
E ti sembrava, facendo una lieve flessione
sulle gambe, di toccare la punta degli anni,
quelli in età giovanile, fagocitati ormai dal tempo.
Ma era l'ombra proiettata a terra
che ti riportava al sole del presente,
nell'afa estiva di un agosto urbano.
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