Scritto da © luccardin - Mer, 12/08/2020 - 15:49
Odo la tua voce
quando porgi a festa il tuo cantare
e spargi nell’aria
il suono delle campane
che di domenica si vestono
Dal terrazzo del mio sguardo
ti osservo
eppure sei ad un passo dalla mia vita
A volte sei triste nei rintocchi della morte
poi taci nel bisogno del silenzio.
Cornacchie gabbiani e colombe
tirano a sorte
nel rivendicare nel volo
lo spazio che dal campanile tutto sovrasta
mentre il popolo continua a trascinar i propri lamenti.
È nella tua presenza il pensiero si fa pace
basta guardarti
sapere che ci sei mi solleva dal chiedere
Leggera è l’anima che ti contempla
forse un giorno entrerò con il mio spirito
varcando la soglia del tuo corpo
e toccherò con mano
la pietra nuda e calda di una preghiera.
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