Scritto da © Giuseppina Iannello - Sab, 02/11/2019 - 11:13
Era un dì che svanendo,
traspare
con le meste canzoni d’amore…
Io ti vidi più bella che mai,
in silenzio, parlarmi così:
“Da domani, nessun luogo
saprà mai dove son io;
puoi mandarmi un bigliettino?
Lo terrò stretto al mio cuor.
Vorrei darti un pensierino:
quella rosa e un fil di
stelle;
ma il giardino, rami e pelle,
cerca ancora
la sua pace.
Ti confiderò una cosa:
io ti penso…
Tu lo sai.
Accogli il fiore,
idealmente, la viola
che pongo sul tuo occhiello.
Vorrei dirti:
dimmi il nome,
ma... Tu, taci…
Ed io, non posso...”
Così, ti vidi
mesta andare al lido;
ti andavo incontro…
Sei come la brezza!
Sento ogni tua carezza
e il bacio sulle tempie.
Sì, mi hai baciato
e mi sembrò quel bacio
cielo di stelle
e pianto del
mattino.
Ti porsi un fiore,
un bacio sui capelli,
che rugiadosi,
che fuggenti e belli,
si imbrigliarono ancora.
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