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Scritto da © Livia - Ven, 16/03/2018 - 21:39
Perché dovrei credere alla resa
io che combatto contro muri di voci
io che son sempre sola ad andare controvento
per un principio.
Gli amici si siedono a un tavolo con te
a bere il sale, e non spariscono se fuori diluvia.
se la tempesta scompiglia tempi e modi,
gli amici, poi, mah...
ho sempre visto teatri affermati di arrivisti
corridori eccelsi di poltrone (e poltroncine)
tesorieri di denaro e non di veri tesori
Giudicate sempre, sempre,
sempre giudicate,
Siamo stravaganti ?
(forse voleva dire stralunati? fessi? Cosa?)
eh sì, rispondo, ma non siamo imbecilli
ci ascoltate davvero ? Ci compatite ?
Ah,una laurea ?
Un voto non descrive uno spirito
o l’idea, o la brillante intuizione,
o un rimedio sicuro contro i mali dell’Uomo
(a meno chè qualcuno sia un genio vero)
ci credevo ma ora rido, sì rido di titoli
e cattedre imposte, di Magnifici Imbecilli
di Pupilli in odore di santità raccomandata
di chi scrivi libri copiandoli da altri.
Ora che sono quasi arrivata
rido quando ascolto le solite promesse buoniste
piango sui vostri compromessi giornalieri
e cerco chi sta solo, e sta nell’ombra con voce umile
ma occhi curiosi, aperti al diverso,
cerco un attimo di poesia in chi ce l’ha davvero
una goccia di talento in chi non la mostra nemmeno
le mie parole non si arrendono
le mie idee nemmeno….però mi sembra di aver capito,
l'unica cosa che so per certo è che....sono vecchia
e l’ingenuità è come la verginità o l’orticaria
quando la perdi diventi grande,
è così che va
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