Scritto da © Giuseppina Iannello - Mer, 18/10/2017 - 15:09
Parla Antonio Pandiscia
La mia casa è distrutta,
il mio coraggio non ha
ali ne braccia tanto forti...
Ma sono qui.
E si chinò più volte
per baciarmi le tempie.
Vi devo un grande
dono: l'essere in vita.
Non sanno in molti
quel ch'io seppi invano;
Ma ogni ferita brucia
come nel primo giorno.
Rimango nel Tuo Tempio.
Sono rimasto solo;
Dio sa, quanto volessi
avervi...
Quanto il padre mi
fu tolto.
Ho sentito il mio pianto,
ancor dopo la veglia.
Vi ho portato le rose;
la mamma le raccolse
in un mazzetto:
“Tieni, portale
al Santo.”
* * * Questa lirica, così come le altre, mi è stata suggerita dal Santo, Padre Pio da Pietrelcina insieme ad Antonio Pandiscia, l'umile avvocato, presente nella trasmissione televisiva “I Fatti vostri”. Il medium è il poeta Giovanni Pascoli, mio Angelo guida.
Il Santo, Padre Pio da Pietrelcina, tentò più volte di adottare il ragazzino Antonio, rimasto orfano di entrambi i genitori. L'adozione gli fu sempre negata. Allora, il Santo, si mise nelle mani del Cristo Salvatore e pregò che al giovinetto non accadesse nulla di male, essendo egli l'unico superstite di una famiglia distrutta dall'odio di gente infida e senza scrupoli, mossa da spregevoli rivalità. Costoro, incendiarono la casa, lasciando il vuoto e la desolazione intorno a un fanciullo, che avrebbe avuto tanto bisogno della mamma e del papà.
Il fanciullo Antonio, si legava al Santo Padre Pio, con un sentimento di pietà e devozione infinita. Il Santo lo amò con il più puro e sincero amore, e ne ricambiava la devozione, porgendogli molte attenzioni.
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