Scritto da © Giuseppina Iannello - Gio, 24/08/2017 - 10:02
Ti ho vista piangere;
avevi tra le ciglia un po' di brina,
tra le pallide guance,
un po' di cipria,
come per dire
non pensiamo più.
Ti ho vista crescere...
Tremavi come un fiore
alla specchiera.
Cercavi, tra le cose,
una candela
per dire al babbo
veglia su di me.
Non mi deploro, babbo,
ma sono disperata:
la mamma era malata;
mi scrisse un bigliettin:
“Ti benedico, figlia;
rimane la poesia
di un sogno, così ingrato.
Non sai quanto mi costi
la tua folle avventura.
Qui, non si muove foglia
che non cada.
Son tanto triste e,
tu
mi hai abbandonata.”
Mi ha detto ancora:
“Ascolta,
c'è ancora nel taschino,
una reliquia:
stringila al cuore;
dici una preghiera.”
* Poesia dettatami da Dionilla Perliz, in arte Nilla Pizzi. I versi parlano alla preparazione al matrimonio della cantante. Ella non ama quel uomo che la costringe a sposarla. Lo lascia, poi, nel giorno stesso delle nozze.
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