Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Ven, 03/03/2017 - 00:11
Corrono i giorni come i denti
nella fuga delle stagioni.
Ruota la fresa nel mordenzato istante
dell'aggressione del molare
dall'assente dolore.
Evapora l'anestetico
neve al sole
scorrendo dalla gengiva
al dolce pensiero nel gettito degli anni
di un sorriso candido a trentadue presenze.
Sibila il trapano
scintillante rettile dalla lunga coda
nello studio immacolato
immerso nell'asettica ora.
Tarda la gestualità
sulla stanca guancia
a balbettare parole blese
dal persistente anestetico.
Batte la chiosa degli assenti
nel consesso delle gengive
immerse nella masticazione.
Si ricuce così il tempo
in attesa del desco serale
nell'impacciato approccio
del consueto desinare.
Danza anonima di bocche chiuse
intrise in lente masticazioni
mentre fugge il doloroso giorno.
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