Scritto da © taglioavvenuto - Gio, 10/03/2016 - 18:23
A GUIDO CAVALCANTI
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio;
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio;
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ’l disio.
E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore:
e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
sì come i’ credo che saremmo noi.
Dante Alighieri Rime LII
A ciascun’ alma presa e gentil core
nel cui cospetto viene il dir presente,
a ciò che mi riscrivan suo parvente,
salute in lor signor, cioè Amore.
nel cui cospetto viene il dir presente,
a ciò che mi riscrivan suo parvente,
salute in lor signor, cioè Amore.
Già eran quasi ch’atterzate l’ore
del tempo ch’ogni stella n’è lucente,
quando m’apparve amor subitamente
cui essenza membrar mi dà orrore.
Allegro mi sembrava amor, tenendo
mio core in mano e nelle braccia avea
Madonna, involta in un drappo, dormendo.
Poi la svegliava e d’esto core ardendo
lei paventosa umilmente pascea;
appresso gir lo ne vedea piangendo.
Guido Cavalcanti a Dante.
Rime