Scritto da © Enzo53 - Sab, 08/11/2014 - 22:05
Sono arrivati
i primi freddi
e le piogge,
ma il paesaggio non rinverdisce
e rimane identico
nel suo squallore bianco-grigiastro.
Nuvoloni generaleschi
effettuano grandi manovre
attorno al monte Crocella
e pattugliano il cielo del Molise,
bombardando i villaggi
con gavettoni meteorologici.
Il cielo si fende
e rovescia cateratte di luce
sulla campagna appesantita dall’acqua,
trasformando, in uno specchio,
ogni pozzanghera.
La luce netta e improvvisa
smalta di riflessi cerulei
l’erba delle prode
e i fili piegati dalla sferza del temporale
pettinano l’acqua fangosa
dei fossi gonfi.
La sera poi,
come un pezzo di pane,
il borgo viene divorato
dalla nebbia.
E il campanile della chiesa,
come una matita di pietra,
disegna nuvole con la sua punta.
E tra i suoi sassi smagriti,
di tanto in tanto,
s’ avvolge la sciarpa scura
del crepuscolo,
punteggiata del nero
volo di corvi.
i primi freddi
e le piogge,
ma il paesaggio non rinverdisce
e rimane identico
nel suo squallore bianco-grigiastro.
Nuvoloni generaleschi
effettuano grandi manovre
attorno al monte Crocella
e pattugliano il cielo del Molise,
bombardando i villaggi
con gavettoni meteorologici.
Il cielo si fende
e rovescia cateratte di luce
sulla campagna appesantita dall’acqua,
trasformando, in uno specchio,
ogni pozzanghera.
La luce netta e improvvisa
smalta di riflessi cerulei
l’erba delle prode
e i fili piegati dalla sferza del temporale
pettinano l’acqua fangosa
dei fossi gonfi.
La sera poi,
come un pezzo di pane,
il borgo viene divorato
dalla nebbia.
E il campanile della chiesa,
come una matita di pietra,
disegna nuvole con la sua punta.
E tra i suoi sassi smagriti,
di tanto in tanto,
s’ avvolge la sciarpa scura
del crepuscolo,
punteggiata del nero
volo di corvi.
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