Scritto da © Giuseppina Iannello - Mar, 07/10/2014 - 20:01
Non ebbi che il dolore
per ricondurmi a Te;
la strada era deserta,
né l'ombra di un sentier.
La strada era più oscura
né l'ombra di un fanal
Trasecolò la coltre,
conscia del mio livor.
Lascio la porta aperta;
non so dove bussar.
Ti prego non cercarmi,
verrò dopo le tre.
La strada era ben lungi;
fluivano i pensier.
Non c'era quel divieto,
ma il fiume mi parlò:
“Che fai?!...
Ritorna indietro.
Il filo non c'è più.”
Lungi dal filo, non c'era
una impronta;
lungi dal filo, la strada sparì.
Annet, dolce Annet,
sei il ricordo più bello
che c'è.
per ricondurmi a Te;
la strada era deserta,
né l'ombra di un sentier.
La strada era più oscura
né l'ombra di un fanal
Trasecolò la coltre,
conscia del mio livor.
Lascio la porta aperta;
non so dove bussar.
Ti prego non cercarmi,
verrò dopo le tre.
La strada era ben lungi;
fluivano i pensier.
Non c'era quel divieto,
ma il fiume mi parlò:
“Che fai?!...
Ritorna indietro.
Il filo non c'è più.”
Lungi dal filo, non c'era
una impronta;
lungi dal filo, la strada sparì.
Annet, dolce Annet,
sei il ricordo più bello
che c'è.
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