Scritto da © matris - Mar, 18/03/2014 - 15:58
Prova a te stesso cosa è meglio dire
in cambio della periodica frase “amore”,
sogno o desio dirottano alle emozioni scadute,
amale, per saper vincere la solitudine
come assunte verità aprono ai piaceri
eccitati da marcati sospiri d’ingenua vacuità,
la necessaria verga per affliggersi.
Essere peripatetici anacoreti,
tradotti nelle immerse isole di sogno
avvalorate dalla solitudine
d’una rinascita asettica
scremata da possibili retaggi d’odio
passati al manifesto mondo.
Altera la terra librerà orbitando
tra meteore e brillanti soli
s'avvincerà all'estremo bandolo del misero valore
importante rimedio per guarire dai marosi
in cambio della periodica frase “amore”,
sogno o desio dirottano alle emozioni scadute,
amale, per saper vincere la solitudine
come assunte verità aprono ai piaceri
eccitati da marcati sospiri d’ingenua vacuità,
la necessaria verga per affliggersi.
Essere peripatetici anacoreti,
tradotti nelle immerse isole di sogno
avvalorate dalla solitudine
d’una rinascita asettica
scremata da possibili retaggi d’odio
passati al manifesto mondo.
Altera la terra librerà orbitando
tra meteore e brillanti soli
s'avvincerà all'estremo bandolo del misero valore
importante rimedio per guarire dai marosi
l’animo squassato.
Veleggiare superiori verso liberi operosi arbitrii
possedere meno di nulla e manco
Veleggiare superiori verso liberi operosi arbitrii
possedere meno di nulla e manco
la velleità di cercarne,
mescere rugiada a semi di rabarbaro
corolle di girasole a glassati pollini floreali,
mangiare a colazione e riposarsi.
La sera, serpeggiando tra filari d’uva
pennellando rettilinee luci
e variopinti petali
s’accomoda nel vespero forgiando frasi mute
ai mimanti la svogliata malinconia
d’un pensiero appeso all’azzurra volta
trapuntato di stelle come per piangere.
E noi fautori d’una scelta d’amore
sogneremo ricostruire la nostra
piccola lucente realtà
mescere rugiada a semi di rabarbaro
corolle di girasole a glassati pollini floreali,
mangiare a colazione e riposarsi.
La sera, serpeggiando tra filari d’uva
pennellando rettilinee luci
e variopinti petali
s’accomoda nel vespero forgiando frasi mute
ai mimanti la svogliata malinconia
d’un pensiero appeso all’azzurra volta
trapuntato di stelle come per piangere.
E noi fautori d’una scelta d’amore
sogneremo ricostruire la nostra
piccola lucente realtà
nella profonda vastità del nostro sentire.
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