La vita dipinta
nella casa di Evian,
il the bollente,
la pipa che alza
un filo sino alla cima
della libreria.
Evian ha ciabatte
di carminio e di giallo,
scuote la testa
davanti sua moglie.
I coniugi Amolfini
si tengono per mano,
lei ha la pancia
come la donna di Evian.
Un bicchiere di porto
tra un tramonto nazista
alla finestra di vetro colorato
e un posacenere d’argento.
Evian non sa
o fa finta di non sapere
che è mio quel figlio
mentre con la sua
puzza d’avorio
accavalla le scheletriche gambe.
Il dipinto di Eyck
mi rende stucchevole,
il ricordo di quel tradimento
di rosso porpora
e menta sulla bocca
della moglie di Evian.
Lei sorride
con due denti storti
e una mano che tocca
il bracciolo della sua poltrona.
Il cappello
dell’uomo del quadro
mi distrae dalla voglia
d’andare via
da questa casa
che puzza di varecchina.
- Blog di giuseppe diodati
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