Striscio come un verme sottoterra dove aleggia una calma sperimentale interrotta da scariche elettriche sputate dal cervello che rigetta ogni tipo di realtà
Striscio come un verme nelle vene uscendo dall'epidermide a osservare le ossa spolpate e bolle di sangue che esplodono spargendosi sulle lamiere.
Striscio come un verme sull'asfalto bagnato e osservo la decadenza della mente incrostata dalla corruzione.
La danza macabra collassa il destino di chi ancora ci credeva. Ma ora restano sepolti. Restano sepolti dal nero degli occhi di chi sa guardare il lato differente.
Come aghi conficcati nell'anima che inchiodata al palo implora perdono al possessore che deluso reclama una giustizia irrisoria che lenta svanisce in nuvole di odio.
Ma io come un verme resto sotto il sasso ad aspettare tempi migliori.
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