Scritto da © Enzo53 - Dom, 08/12/2013 - 02:53
Vesto il mio corpo
dell’oro del meriggio
come un re deposto
in un mattino di rose.
E la mia ansia
come un respiro strozzato
muore tra i mirti.
Nel pozzo profondo
del crepuscolo insanguinato
intravedo fantasmi di menzogne
e ombre d’illusioni.
E il mio tedio
come un’anfora vuota
svanisce tra i tamarindi.
Una luce spenta
penetra nell’anima
come un’assidua angoscia.
E il rumore della sera
accompagna le mie emozioni
come nello scorrere lento del fiume,
verso maree lontane.
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