Scritto da © Giuseppina Iannello - Mar, 13/08/2013 - 17:43
Fu nel seicento la mia primavera;
nel settecento il sole dell'amore
nell'ottocento la mia estate piena
nel novecento, il prezzo dell'attesa.
Mia dolce nipote,
cari lettori,
Come può, vi sarete chiesti, l'esistenza di un individuo svolgersi in più cornici temporali, anche se inframezzati da uno spazio di quiescenza?
Ebbene, io vi dico che questo può avvenire. Quando? Quando l'entità non si ritrova in uno spazio a sé, determinato e compiuto, secondo la caratterizzazione che l'io persona, sente consona alla propria genialità.
Noi si ritorna sulla Terra, tutte le volte che un diagramma costruttivo permette all'io pensante di avere forma ed originalità.
La storia della mia vita sulla Terra, fu lunga e complessa.
Pinuccia, ricevi da me l'incarico di stilare la premessa della mia biografia. Saranno poche pagine, importanti per far capire a molti che il passato non ha una identità che si ripete; e nel suo evolversi è stabile, in quanto ideologia, ma raccoglie tutti gli elementi costruttivi del viaggio terreno per giungere al fine ultimo, che è la concretezza dell'uomo nell'immaterialità della materia.
Pinuccia, nello stendere il mio racconto, esprimiti nello slancio emotivo che ti è congeniale. Io sono presente perché è il mio cuore che parla, il tuo racconta.
cari lettori,
Come può, vi sarete chiesti, l'esistenza di un individuo svolgersi in più cornici temporali, anche se inframezzati da uno spazio di quiescenza?
Ebbene, io vi dico che questo può avvenire. Quando? Quando l'entità non si ritrova in uno spazio a sé, determinato e compiuto, secondo la caratterizzazione che l'io persona, sente consona alla propria genialità.
Noi si ritorna sulla Terra, tutte le volte che un diagramma costruttivo permette all'io pensante di avere forma ed originalità.
La storia della mia vita sulla Terra, fu lunga e complessa.
Pinuccia, ricevi da me l'incarico di stilare la premessa della mia biografia. Saranno poche pagine, importanti per far capire a molti che il passato non ha una identità che si ripete; e nel suo evolversi è stabile, in quanto ideologia, ma raccoglie tutti gli elementi costruttivi del viaggio terreno per giungere al fine ultimo, che è la concretezza dell'uomo nell'immaterialità della materia.
Pinuccia, nello stendere il mio racconto, esprimiti nello slancio emotivo che ti è congeniale. Io sono presente perché è il mio cuore che parla, il tuo racconta.
Intanto, possano esservi di chiarimento, i seguenti versi.
Fu nel seicento la mia primavera;
nel settecento il sole dell'amore
nell'ottocento la mia estate piena
nel novecento, il prezzo dell'attesa.
A presto.
*Scusatemi dovevo postarla all’inizio.*
NOTE esplicative:
Il primo paragrafo si riferisce al primo novecento; il nonno ha ricordi sfocati; aiutato dai propri genitori defunti, ricorda che il periodo più dolce quello dell’amore, è stato nel ‘700.
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