Scritto da © Giuseppina Iannello - Ven, 03/05/2013 - 22:02
La filastrocca di Valentino
Valentino, Valentino1,
stai sul palmo della mano....
E un passato assai lontano
mi riporta al focolar.
stai sul palmo della mano....
E un passato assai lontano
mi riporta al focolar.
C'era... c'era... una micina
che ti offriva il latte e il
miele, ma voleva,
nel cortile,
un bacetto, un bacio ancor.
che ti offriva il latte e il
miele, ma voleva,
nel cortile,
un bacetto, un bacio ancor.
C'era ancora un orsacchiotto,
che appetiva il riso e il pane,
ma mi disse: “Son le otto
ci vedremo il lunedì.”
che appetiva il riso e il pane,
ma mi disse: “Son le otto
ci vedremo il lunedì.”
E c'era, infine, Meghi,
la bianca pecorella
che disse son più bella
se leggerai con me.
la bianca pecorella
che disse son più bella
se leggerai con me.
C'era... C'era il mare mosso...
un garzone, una fornaia...
Per riempire tutta l'aia,
quattro papere comprò.
un garzone, una fornaia...
Per riempire tutta l'aia,
quattro papere comprò.
Or ci son tre caravelle...
Le comprai per tuo amor;
scegli solo la più bella.
Ma il timone lascia a me.
Be... bee be.
Le comprai per tuo amor;
scegli solo la più bella.
Ma il timone lascia a me.
Be... bee be.
1. Valentino: il micino che ebbi qualche anno fa.
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