La morte sogna che esistano uomini vivi | aforisma | Antonella Iurilli Duhamel | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La morte sogna che esistano uomini vivi

Ahahahaah di Antonella Iurilli Duhamel scultura
La Morte venne e si coricò al fianco di Odisseo;

stanca per aver vagato tutta notte, le palpebre pesanti,

bramava anche lei distendersi sulla riva col vecchio amico,

sotto l’ombra di un salice, dormire anche lei un poco;

poso lievemente le mani ossute sul petto dell’Arciere

e così abbracciata la valorosa coppia precipitò nel sonno.

Dorme la Morte, e sogna che esistano uomini vivi,

che s’innalzino case sulla terra, e palazzi e regni,

che vi siano giardini fioriti, e che alla loro ombra

passeggino donne gentili e cantino le schiave.

Sogna che sorga il sole, e che la luna illumini,

che giri la ruota del mondo, e che ogni anno porti

erbe e fiori, e frutti d’ogni sorta, e dolci piogge e neve;

e compia un altro giro rinnovando ancora la terra.

Sorride di nascosto la Morte, lo sa bene ch’è un sogno,

vento multicolore, fantasia della sua mente stanca,

e tollera incurante che l’incubo la assilli.

Ma pian piano si rianima la vita, la ruota prende slancio;

la terra apre avida le viscere, penetrano pioggia e sole,

infinite uova si schiudono, la terra brulica di vermi,

muovono folti eserciti di uomini, uccelli, fiere,

pensieri e si avventano per divorare la Morte addormentata.

E una coppia di umani rannicchiata nelle grotte delle sue nari

accende e attizza il fuoco, poi si prepara il pranzo,

e al suo forte labbro sospende la culla del neonato.

Sente un sollecito sulle labbra, un formicolio alle nari,

si scuote d’improvviso la Morte, così svanisce il sogno;

per un attimo fulmineo ha dormito, per quell’attimo ha sognato la vita.

Nikos Kazantzakis, da Odissea, 1938 (trad. di Nicola Crocetti, in Poeti Greci del Novecento, Milano 2010).

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