Con le alucce spezzate,
rondinina, rapita
ai voli della primavera,
eri sempre la sola,
eri la prima
a muovere le ali.
Aveva il tuo telefono
l'impronta,
del sugo,
fatto in casa
ché la forza mancava
alle tue dita per
renderlo deterso.
Ma i tuoi freschi pensieri,
e il cuore terso
porgevano gli auguri
a parenti ed amici...
E allora, li chiamavi...
Pigiavi la tastiera
e componevi a schiera
i numeri sbiaditi:
qualcuno rispondeva,
ma solo per avere
salva la faccia...
Ma tu eri felice:
facevi una focaccia;
intorno a te volevi
la piccola famiglia...
Dicevi a questa figlia di
inviare il biglietto più bello
per familiari ed amici.
Poi con la voce fioca,
ci dicevi:
“E' bello per Natale,
sentirci tutti assieme.”
Oggi non c'è nessuno
dall'altra parte del filo.
Ma siamo tutti uniti
e la mia mamma è per sempre.
- Blog di Giuseppina Iannello
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