Scritto da © lascrivana - Dom, 09/12/2012 - 15:39
Non so se il mio estro e la mia creatività fossero realmente un dono; o erano semplicemente dettati da un forte desiderio di appartenere a questa categoria di artisti eccentrici e anche un po’ folli -che tanto ammiravo-.
Può una così intensa aspirazione portarti a raggiungere la meta agognata?
- In ogni caso la motivazione ha ben poca importanza; costi quel costi: io ci riuscirò!-
Tuffai con decisione il cucchiaio nel vasetto di miele e lo incorporai energicamente agli struffoli ancora caldi (dolci tipici meridionali che consistono in dadi di pasta: fatti con farina, uova e zucchero, e poi fritti).
L’aria, impregnata dall’odore dolciastro di fritto: mi costrinse, nonostante la gelida giornata, a spalancare le finestre, per rinnovarsi.
Ero sufficientemente testarda da non permettere a nessuno di disilludermi; non aveva nessuna importanza il tempo speso per riuscirci… l’importante era provarci!
Avrei dovuto impiegare tutta la mia fantasia, e la mia energia, per riuscire a tirare, fuori dalla testa, qualcosa che potesse, quantomeno, avere una parvenza di narrazione.
Il suggerimento odierno era quello di raccontarsi; in fondo, la nostra vita, non era di certo meno interessante dei nostri utopistici protagonisti.
Non aveva importanza la banalità del resoconto odierno; ma, avrebbe di certo, potuto assumere un aspetto più affascinante, se avessi descritto con garbo, ogni dettaglio –magari gonfiandolo un po’- proprio come faccio con le uova: aggiungo qualche cucchiaio di acqua calda, prima di unire gli altri ingredienti e di montarle, con la frusta elettrica.
L’acqua calda, è solo un banale dettaglio, che mi ha consentito di ottenere degli ottimi risultati anche con il soufflé.
L@ur@
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