Tutte le salme si somigliano:
i tratti distesi nell’assenza
e il colore duro che dichiara raggelato
il flusso
Poi c’è l’odore mescolato ai fiori
sempre gli stessi e lo stesso verde
così che anche il profumo
si fa richiamo al peggio
riconosciuto come afrore da obitorio
- anticipo d'acqua marcia
nel cambio al cimitero-
è come la varechina
che ristagna ore alle narici
e qui, direi anche giorni
Così salma dopo salma
diventa abitudine l’insieme:
dal primo respiro mancato
al rito- gran finale
contaminando sempre più
le condizioni:
i vivi un po’ meno soltanto vivi
e i morti, radicati nella vita
ma non so se sarà d’aiuto
-così come ora mi pare-
quando saremo troppo prossimi
per poterci guardare con i nostri occhi
- Blog di amara
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