a Francesco, fra terra, materia e colore
Legami ai tuoi istanti,
su spazi definiti, mutevoli di attimi materici.
Negli incroci di possibili realtà, dove l'odore del colore
arde sulla tela bruciata.
E nei lunghi tratti, distesi sulla sabbia,
tra frammenti di immagini
e chewing gum abbandonati.
Satura le cicatrici del possibile
come matrici aperte sulla tela,
con fili sottili ed effimere carte,
negli anfratti cuciti e nel vuoto,
dove l'assenza diventa greve presenza
di spazio, invasa dal colore.
Legami ai tuoi istanti,
tra panni distesi
su tele percosse e combuste,
ricche di immagini assenti,
confuse tra gli abissi della materia
e le notti prive di luna.
Crea tavolozze dell'ignoto che stigmatizzano
istanze materiche deposte da
pallide mani
che arrestano il momento,
che suturano il tempo,
che fermano il domani.
Apri le finestre dell'impossibile
su bersagli che centrifugano l'effimero.
Nei ruvidi solchi di dischi, matrici
della materia in movimento,
ricchi di presunti attimi passati.
Sentinelle di terra e di fuoco.
Cogli l'attimo creativo, costruiscigli una dimora
racchiusa nello spazio, nel tempo e nella materia.
Custodiscilo affinché il domani non avvenga
nella lenta rivoluzione della notte,
disperdendo la tua anima tra impossibili colori.
- Blog di Rinaldo Ambrosia
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