Nel rivolgere la propria attenzione alla nonna materna, Iginia le rivolge un ipotetico discorso: “Anche tu nonna, sembri una bambina... Con gli occhi dolci e talora assorti, i capelli castani sono lunghi coi riflessi cangianti dell'autunno... Tu non fosti felice... ed eri solo una fanciulla... Io ti domando: hai colto la ragione di quell'adolescenza?
Mi pare di sentirti adagio, adagio: fu la mia vita il tremolio di un'onda, una finestra sporta nell'azzurro...
Vissi nel sogno
la mia età più bella.
Tu venivi da noi, molto di rado... Ma quando preannunciavi di venire io non vedevo l'ora, che arrivasse quel giorno per vederti, pacata conversare... e poi, quando non c'era altro da dire, io ti guardavo: negli occhi pensosi...
Sentivo una dolcezza indefinita negli occhi un po' pensosi e nelle chiome disciolte...
So di quei sogni... Credevi nell'amore, in quelle cose nelle quali anch'io credo. E mi ricordo sempre quella fiaba che solevi narrare: c'era una volta una ragazzina, dai bei capelli, come fili d'oro: andava sola, sola al lavatoio, ché la sua mamma era andata in cielo... Poi ch'era stanca, la cesta deponeva ai piè di un lauro e là, si riposava. Scorreva il fiume e la campagna era un tripudio di fiori e di colori. Passava un uomo... aveva modi rudi, ma gli occhi bruni e penetranti... Ella pensò... a un principe regnante; egli la vide... e niun dei due parlò.
Egli la prese... come un fior di prato, che non ha spine per le sue difese.
Ma per la strada, la principessina, voleva ritornare alla sua casa: era il suo pianto come una preghiera. E poi che fu nella fredda capanna, chiamò per giorni ancora la sua mamma...
Tutte le volte, nel mezzo del racconto, tu ti interrompi la tua voce trema... nonna, ben so, rispetto alla tua storia, ha un risvolto più bello, questa trama, però la principessa sul pisello, ai miei occhi sognanti, sei tu sola.”
- Blog di Giuseppina Iannello
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