Scritto da © amara - Ven, 27/04/2012 - 19:19
Tempi di convenevoli e fronde
dal gazebo al via vai del cancello
Ma tu affonda
la mia nave di certezze
che mi fanno così sicura sul ponte
di assi fredde
una per una, sole
Poi, sì, fuoco al legno e acqua alle stive
che pesino, pesino
e bruci la tolda,
si disperda la cenere all’acqua
che è così inutile il volo
quando neppure un’ombra
coincide
Fammi secca ora
sì
prima che ci pensi la cartapecora sottile
della fine
spingi l’unghia fino a lì
dove io non so nominare
ma tu sai affettare
Fanne pure carpaccio
per le tue convinzioni
intanto morire si deve
tanto vale
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