volano dietro il raggio
goccia e sostanza
e noi nel cerchio a ballare
quel che la stella impara
la luna insegna
il verde che mi porto sulle labbra
nel silenzioso fiato
mi piego alla radice
come un ramo inginocchiato
nell’eterna preghiera delle foglie
e aspetto il vino buono
ora che i tralci nudi
sembrano fantasmi rinati
estirpo il vecchio
e faccio spazio al nuovo
ascoltando le rane dello stagno
nella finzione dei vapori
è finito anche quest’anno
e non sono stata cieca
neppure indifferente agli eventi
ero sveglia come la terra
col ferro dell’aratro sopra i denti
e manca poco alla conclusione
ancora poche ore
per sperare in un anno migliore
a tu per tu con i sogni
desiderando l’aria
goccia e sostanza
di una risonanza che scorre
come luce nell’acqua
andando a morire a mezzanotte
per risorgere in un attimo
uguale eppur diverso
nella notte piovosa e pungente
nell'unica ora onesta
- Blog di raffaela ruju
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