In quella notte infinita dove le stelle impolveravano il cielo e la cometa indicava il cammino, non è poi così vero che tutti sarebbero stati più buoni. In un antro malsano dove l’acqua putrida stagnava nel lavandino con i piatti da lavare di un mese, dove appena il giorno prima il curatore fallimentare aveva portato via quel poco che rimaneva, dormiva un bambino appena nato. Sua madre corrosa dall’astinenza sospirava esausta maledicendo il suo uomo che quando aveva capito che non c’era più trippa per gatti se l’era data a gambe. Era rimasto solo un lembo del manifesto attaccato alla parete della gloriosa pellicola musicale Jesus Christ superstar, poco da dire su quella montagna di bottiglie vuote di vodka e birra abbandonate in un angolo. Suonò il campanello e la donna improvvisamente impallidì, poi con grande resistenza si alzò e andò ad aprire. Davanti a se si trovò tre strani individui sembravano scappati da un circo o da una rappresentazione teatrale, avevano dei costumi sfarzosi e le loro facce avevano una strana espressione solenne. La donna proruppe con una risata spasmodica, che nella convulsione si tramutò in un attacco di tosse nervosa.
Siamo giunti a dare omaggio al messia dissero con grande enfasi, mentre la donna già pensava come ripulirli ben bene. Agli occhi di si tanta magnificenza prese una sigaretta e li guardò con divertita curiosità, del resto anche la televisione gli avevano portato via e vedere quei tre alberi di natale usciti da un filmone storico non gli pareva vero. Poi i forestieri si avvicinarono al bambino ed ebbero un conato di vomito vedendolo impiastrato di croste di muco rappreso e con un gran silenzio di spirito lasciarono i doni e se ne andarono da dove erano venuti. Appena usciti di casa videro una capanna illuminata c’era un bue e un asinello e nella mangiatoia c’era un altro bambino pulito e profumato, nemmeno profumato da quanto era pulito. Una processione di poveracci venivano a vedere incuriositi come quando succede per un incidente, chi in bicicletta chi a piedi trascinando trolley giganteschi. I re magi si guardarono preoccupati tra di loro e in un lampo rientrarono in casa della donna riprendendosi oro incenso e mirra.
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