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Notte di Natale 2

In quella notte infinita dove le stelle impolveravano il cielo e la cometa indicava il cammino, non è poi così vero che tutti sarebbero stati più buoni. In un antro malsano dove l’acqua putrida stagnava nel lavandino con i piatti da lavare di un mese, dove appena il giorno prima il curatore fallimentare aveva portato via quel poco che rimaneva, dormiva un bambino appena nato. Sua madre corrosa dall’astinenza sospirava esausta maledicendo il suo uomo che quando aveva capito che non c’era più trippa per gatti se l’era data a gambe. Era rimasto solo un lembo del manifesto attaccato alla parete della gloriosa pellicola musicale Jesus Christ superstar, poco da dire su quella montagna di bottiglie vuote di vodka e birra abbandonate in un angolo. Suonò il campanello e la donna improvvisamente impallidì, poi con grande resistenza si alzò e andò ad aprire. Davanti a se si trovò tre strani individui sembravano scappati da un circo o da una rappresentazione teatrale, avevano dei costumi sfarzosi e le loro facce avevano una strana espressione solenne. La donna proruppe con una risata spasmodica, che nella convulsione si tramutò in un attacco di tosse nervosa. Leggi tutto »

Notte di Natale

Era una stanza perfettamente quadrata e questo la rendeva più raccolta di tanti altri posti. L’atmosfera caramellata si riconosceva da quei dettagli rimasti vivi ancora adesso dopo tanti anni: la tappezzeria strappata con quei piccoli gigli che confondono la vista, il legno annerito del soffitto, il pavimento rivestito di scampoli di moquette di colori diversi, il camino che chissà se era mai stato usato e tutti quei trabiccoli per sognare grandi battaglie. Non era un giorno qualsiasi, la vigilia di Natale era imminente. I fiocchi di neve scendevano lentamente per cancellare il paesaggio, non si sentivano nemmeno i cani probabilmente acciambellati tra di loro in cerca di calore. Io ero li, in piedi sul baule con il naso all’altezza del davanzale della finestra mentre caricavo una vecchia scimmietta di latta gialla. Anche i colori quella sera sembravano diversi, caldi e morbidi come il velluto dei pantaloni del babbo. Nessun albero, nessun presepio solo una piccola stella di cartone appesa alla lampada della scrivania e un calendario con delle finestrelle da aprire ogni giorno. Fu proprio mentre il mio giocattolo a molla si fermò che sentii il rumore della fuliggine appoggiarsi sul fondo del camino. Scesi dal baule con un salto e mi misi seduto a gambe incrociate aspettando li davanti. L’emozione nel vedere la corda che scendeva giù per la cappa fu tanta, ma quando vidi i grossi stivaloni di pelle, i pantaloni e la casacca rossa dissi dentro di me: ma allora esiste veramente! Era lui Babbo Natale in persona che con un sorriso mi porgeva pacchetti dai fiocchi sgargianti. Ci sedemmo al centro della stanza e iniziai impazientemente a scartare i regali, mentre lui soddisfatto si accendeva la pipa godendosi un prezioso momento di riposo. Fu mentre provavo a montare la ferrovia del trenino che vidi scendere dal camino un altro Babbo Natale, era perfettamente identico al primo e anche lui come l’altro mi porse i doni. Leggi tutto »

Senza Titolo

La incontrai tra una nuvola e l’altra, spogliata dalle banalità che ci circondano. Potevo sentire la sua voce, leggere le sue parole, ma non riuscivo a vederla, a toccarla, non mi era permesso visto che stava così in alto. Non so se col tempo sono salito io o è scesa lei, ci trovammo a metà strada sospesi nella gioia di sapere, vidi la mia vita nella sua e tanti segni che precedono la pioggia. Non siamo più tornati sul mondo, non ne avevamo bisogno, i nostri corpi si unirono e diventammo una creatura che si lascia portare dal vento. Leggi tutto »

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