Ho iniziato a leggere per caso. Il ricordo è vivissimo: io bambino che rovescio a terra le pagine di un libro sfasciato, preso tra la carta dalla cassa della legna, a fianco della stufa. Sdraiato, trascino il dito su quell'insieme di segni, finché, stupito, mi accorgo che accelerando la sillabazione (la mamma mi aveva costruito un sillabario con le lettere e le figure) e andando più veloce, esse compongono una parola. É difficile trasmettere la sensazione di scoperta e gioia che ho provato!
Da allora sono passati anni, molti anni, e la mia vita si è riempita di libri. Leggo e rileggo; parte dell'archivio delle emozioni della mia vita è lì, racchiuso in quelle pagine. In un libro c'è, oltre alla storia narrata, il ricordo di una vacanza, di una stagione, di un anniversario, degli anni trascorsi con mia moglie, dei lavori di ristrutturazione della casa, dei giorni d'ospedale, di una serata con amici e di molti altri periodi di vita.
Entro in un libro piano, in punta di piedi, lascio che la storia si accenda e mi trascini via con sé. É l'inizio di un viaggio e nuovi orizzonti si propongono e scorrono davanti ai miei occhi. Allora abbasso il livello di ricezione dei suoni, lascio il mondo esterno ed entro tra le pieghe delle pagine, tra le pieghe dell'autore.
Il vizio della lettura è un vizio che ti fa superare, in un attimo, la dimensione del tempo e del luogo. Se l'istante prima eri seduto sul divano del tuo salotto, l'attimo dopo sei a cavallo di infiniti universi paralleli. Negli anni, ti sposti da un autore all'altro, in un percorso che tende all'infinito.
Conosci una galleria di personaggi (gli autori) di cui riconosci lo stile, il modo inconscio di rivelarsi attraverso la pagina scritta, le loro fobie, la loro gioia di vivere, la loro anima. Leggi e rileggi. Ti sembra, quando rileggi, di riprovare le identiche sensazioni della prima volta che hai letto quel testo ma non è mai così. É cambiato il libro o il libro ti ha cambiato? Un' infinità di cose sconosciute ho appreso dai libri, dagli umori dei loro autori e dalle loro vite. Certo che tutto ciò ti porterà inevitabilmente un giorno a prendere la penna in mano e a provare a scrivere.
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