Scritto da © matris - Mar, 15/12/2009 - 23:32
Erano le sole luci degli abeti
a creare ombre travestite di sole
che misteriose passavano tra le case assorte,
e le cadenti dimore, nicchie di anime, testimoni
di vite esplose, frullano ali di ricordi
che brecciavano il tempo. Solo i passi lenti
che dal passato calcano, rompono il segreto soffuso in noi,
spento là, dove il suono del logoro sibilar di serpe
reca pronto il danno causato. Gli ori spengono
i bagliori allo scuro divelto, chiudendo gli occhi,
rimarranno solo i resti sfatti rasi al suolo di noi.
Non sogni o desideri, non risa o pianti, non fasti.
Ricordi di parole e piccole gioie tramandate
il sole scalderà ancora i giovani cuori a Natale,
ed i vomeri nella terra daranno luce alle nostre radici.
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