Scritto da © inchiostroblu - Ven, 13/01/2012 - 16:58
Se le tue mani sapessero
come raccogliere il pianto
seguendo i percorsi
incisi sul viso
calpestati dal tempo
-le scarpe consunte
le gambe tremanti
gli occhi socchiusi
offesi dal vento-
mi farei accarezzare
offrendo sicura
la mia pelle tremante
-spalle nude nell'ombra
di un silenzio che copre
come coltre d'inverno
gli affanni del giorno-
e scioglierei i miei capelli
intrecciati tra i rami,
-i graffi e le spine
incatenati sui fianchi
troppo deboli e stanchi-
seminerei come pianta
che cresce nel fango
-nella polvere stesa
tra i sassi protesa-
i miei anni strappati
le mie paure celate
affidando all'eco
che sussurra leggero
le note di un canto
che profuma di viole.
come raccogliere il pianto
seguendo i percorsi
incisi sul viso
calpestati dal tempo
-le scarpe consunte
le gambe tremanti
gli occhi socchiusi
offesi dal vento-
mi farei accarezzare
offrendo sicura
la mia pelle tremante
-spalle nude nell'ombra
di un silenzio che copre
come coltre d'inverno
gli affanni del giorno-
e scioglierei i miei capelli
intrecciati tra i rami,
-i graffi e le spine
incatenati sui fianchi
troppo deboli e stanchi-
seminerei come pianta
che cresce nel fango
-nella polvere stesa
tra i sassi protesa-
i miei anni strappati
le mie paure celate
affidando all'eco
che sussurra leggero
le note di un canto
che profuma di viole.
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