Scritto da © matris - Mar, 17/11/2009 - 13:17
Viatici che i viandanti
imprimono calpestati di tempo
respirano degli aliti
svernati dal cuore
aperte scansie di pensieri
rotolano parole giù fino al guado
sentire di piccole croci ed enormi sorrisi
sbriciolano il suono ovattato
eviscerato tra fronde di pensieri
bracieri accesi di noia
sfarfallii dimentichi d'amore
battiti di ciglia come fremiti che
il corpo assente pervadono
rivelandosi ammiccano
alterni di gioia
tra le righe della pelle tronfi
divelgono dal sapore di notte
se la vita che appare regina
esiliata dal sogno disciolto
in parole arginate distratte
dal corso fluente
di un respiro silenzioso
al suono di tamburo batte ancora
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