Scritto da © gesuino curreli - Mer, 16/02/2011 - 22:52
Di roride foglie..
Di roride foglie mi cibo e di respiri
al mattino che bagna i bordi ai sentieri
e le labbra del bosco in autunno.
al mattino che bagna i bordi ai sentieri
e le labbra del bosco in autunno.
È autunno il mio solitario discorso,
i desideri assottigliati nella lista
del giorno, è autunno il percorso
che mi allontana da troppe voci
per cercare sussurri di lecci,
fantomatici intrecci di canzoni
e chimere sotto querce sognanti.
Sono autunno i ricordi accesi
dei giochi fatti per strada, gli insulti
per una rete contesa, perché
la palla di stracci non rotolava abbastanza.
È autunno l’assonanza del verde e dell’ocra,
lo squillo del colore che tace,
dello stridore che si ricompone e poi giace
in uno sfacimento del confine che sfuma.
È autunno la bruma che si leva e che sale
a benedire il calcare gigante
prima che il sole lo baci col cammino più breve,
ma col calore di chi sa di baciare un’amante.
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