Scritto da © Antonio Cristof... - Lun, 10/06/2013 - 04:45
Da questo pulpito, leggermente rialzato, quindi più visibile, mi permetterò di dire poche parole a Giampiero Iezzi (scusasse se non mi faccio i fatti miei)che spesso ho commentato senza mai avere risposta.
Comprendo il tuo dramma (che è anche il mio) ma non giustifico assolutamente il tuo atteggiamento passivo di fronte alla malattia. Atteggiamento che ti induce non ad essere un poeta, ma solo un semplice conista del tuo stato di salute. Quando piove siamo tutti esposti alle intemperie, però cerchiamo di non bagnarci troppo aprendo l'ombrello, e tu, caro Giampiero, neanche te lo porti dietro l'ombrello.
Tanto avevo da dire, e tanne aggie ditto.