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comunicazione

In luce

Illùminati attorno a candele spente
recidi gli argini dell'ombra
nel risalire la luce
Scopri le mani all'aria e 
spargiti nel vento
mentre infondi quel bacio.
Nutriti di pelle umana
agguantane il fascino
a posar scompiglio, insana circoscrizione
di un istante reciso.
Ci è dato di scoprir il viso alla brina del mattino
 e ci annuncerà sempre la vita
la testimonianza del nuovo giorno.
Non essere vergogna del Mondo
indifferente di vita, di mal di esserci
nell'involo di un battito.
Non siamo gioie ammesse da labbra crudeli
nè segni indelebili di misteri da imbrattare
Non siamo che la crosta di piante sulla terra
un po' con le radici nascoste
un po'con i rami gentili
a puntare quello stralcio di cielo
che eternamente ci è concesso.

 

Vampire e Crime Games

(Turin Rive Gauche, 31 agosto 2009)
La struttura sociale metaforizzata dai games in Facebook è quella a modello tribale o di clan. Molto simile al diritto non scritto che vigeva tra gli antichi Germani. Grappoli di amici che producono amici attraverso gli amici degli amici. Era così che si formavano le onde d'urto multitribali relativamente efficaci da premere con successo ai confini dell'Impero e a penetrarlo.
Non svolgendo il Nostro in questi ultimi giorni di ferie alcun ruolo economico, sociale, parentale, affettivo, relazionale di rilevanza (insomma, per usare un’espressione gergale da strada, “non avendo un cazzo da fare”), si diletta in accademico e antropologico studio sul campo delle dinamiche ludico-sociologiche nel famoso network. Il Picaro, in dieci giorni, ha radunato attorno a sé centinaia di vampiri e di mafiosi da tutto il pianeta, scoprendosi molto bellicoso, combattivo e strategico. Reign of Vampires e Mafia Wars, due dei tanti horror games e crime games, presentano due attività base per la progressione nella carriera: il lavoro e il combattimento. Per lavoro s’intenda succhiare il sangue a vittime varie o praticare tutte le attività possibili della gamma criminale (dal furto d’auto, alla riscossione di mazzette e pizzi, al killeraggio professionale su commissione). Per combattimento, attacco e difesa nella guerra fra clan e famiglie. Si ha notizia, voce che corre, che la magistratura italiana si stia muovendo per far chiudere Mafia Wars, non rappresentando effettivamente un modello esemplare sul piano educativo, vista l’estrema e realistica cura nei dettagli delle attività criminali, aggiornatissima sul piano della descrizione di armi, tecnologie, mezzi. Per chi pratica una buona letteratura thriller sono bazzecole, ma l’impatto Facebook è effettivamente più alto e diffuso.

Ciàt

 credimi - dice
o scrive
o quel che è -
credimi
 
e non so il suo nome
né la forma delle sue mani
né come gli si arriccino i capelli sul collo
o se ne abbia
 
Io, che di credenze ne ho solo due
 
-una in cucina ed una in salotto
antiche però, della nonna
di legno vero
(e anche questo bisogna specificare)-
 
sospiro dicendo - e sia, ti credo
 
e viviamo felici e contenti
fino al prossimo cambio di nick
 
 
 

dirò a dopo per non copiare

con gli occhi aperti 
che osservano le scarpe
conto fino a tre,
nascondino
è gioco d'emozioni
e tu sospeso
m'ascolti
 ed io richiamo
il  vento al limite.
 poi rincorro
gioiose 
le ombre 
degli alberi
come quelle cinesi.
amiche mie  farfalle
tacete
che non si senta volare
una mosca cieca mentre 
i bruchi son sotto scorta.
copro la tastiera
incriminata con le dita
 picchietto,altrimenti
scoppio
e non trattengo più la risata.
cosi respiro per voi
su  un foglio
programmato in una scatola,
lo schema libero
 è del verso
 cosi affondo inconcludente
nel blu 
del  gran prato 

ago puntura


l'energia nascosta
ha trovato il suo gomito
e scalpita,
assurdamente
si sforza,
ristagna
poi un colore
dal violetto al lilla richiama
una mano
oltremodo ferma
da l'inizio ad una danza
ok contenta
è giunta l'ora ,ballo da sola.
è predisposta l'arena
il rullio in un olfatto
comprimo singhiozzo
e accetto. 

quella strana meta

alle sue spalle la luce misi
appesi l'ombra
e con i denti
tenni dura
a morsi
la speranza .

ai ricchi la ruota a noi la pala

noi  saremmo miseri,
 ma del tempio
  ricordiamo
lo tzunami
 
ergo sum
 
nessuno imiti
 
nella coscienza giace
il filo della costanza
 
capaci nel blatero
alteri di vissuto
infantili controlliamo
 
 un nuovo giocattolo 
e le righe che un quattro ruote
 lascia nella polvere
 
euridipendenti
 
da chi doniamo stracci
vorremmo inchini
nel gesto
di pretesa
mostriamo
indifese terga ai vili
e
incassiamo il capo
 
nell'apparenza.
 
can camminì
dammi la tua coda
per cancellare le tracce
 
e  sostienimi,
 
dentro la luce che scolora
voglio ritrovar decoro e grinta
per 
non perdermi nel sonno
 
 

sempre a discrezione

  a te nulla facente,
non disturbare
le trattative
 
 trattano
i grandi
dettagli
 
 intanto
la polvere
scende 
con discrezione
sui quotidiani fatti.
 
visi arcigni
vuoti d'interesse
rilanciano la palla
 
e ogni granello pesa.
 
 
avvolti  solo di paziente
misericordia
 noi e il tempo
spilucchiamo amari secondi.   

Capaci 23 Maggio 1992

Adesso, è ora, l’odio non aspetta
l’ultimo mozzicone di sigaretta
sotto il tacco in fretta schiacciata
segna il boato di una vigliaccata.
 
Il viso nascosto non paga dazio
copre la mano che dona la morte
mancano lacrime a chiuder le porte
dei cuori dolenti a tanto strazio.
 
Ed ogni volta tra silenzi assordanti
tutti d’accordo coi visi contriti
guardiamo sfilare ipocriti e santi:
la mafia è da abbattere, che gesuiti!
 
 
Franco Pucci, 23 Maggio 2009 

Gli uomini passano, le idee restano

Diciotto anni fa, alle 17.58 del 23 maggio del 1992, l'autostrada Palermo-Mazara del Vallo, all'altezza di Capaci, saltava in aria per mano mafiosa, sventrata dall'esplosione di 500 chili di tritolo. Quel cratere, che uccise il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e i tre agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, rappresenta, oggi più che mai, una ferita ancora aperta nel cuore degli italiani che vissero in quei giorni una delle pagine più buie della storia recente del Paese.
 
contro la mafia
 
Esplose in un giorno di maggio
 
Esplosero
 
Perché lo stato
……… lo stato ..……
 
La mano davanti alla bocca
per non urlare
la furia cieca il dolore
 
Rosaria dai capelli ricci
e le labbra esangui
il prete impaludato che toglie il microfono
 
Loro non cambiano
non cambiano
e sono qui
anche qui
in questa chiesa
nella città di sangue
sangue
sangue
 
Quelle bare allineate
ed io qui
in silenzio
 
Impotenza, impotenza e dolore
 
Ma poi la folla la folla
Le grida
La rabbia
: non più soli
 
Esplosero
in un giorno di maggio
 
e noi esplodemmo
 
E gridammo
 
Finché il silenzio non ci avvolse
di nuovo
-di nuovo-
 
Silenzio
 
FrancaF
 

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