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poeti maledetti

Il giardino appena entro le scarpe

 
 
La pianta, ci dissero, doveva essere ancorata; ancora

La discesa

Dei colori niente più rimane
di grigio pigmento il tutto appare

Sollevato il mento

 Non ci furono colmi, punte

innevati verdi pini e valli argentee

di fiumi sbroccati.

C'era silenzio di parole.

Le spalle chine

Anelli di fumo, come per dimenticare

anellifumo.jpg
Ed è così che mi camminavi dentro.
 
Io bruciavo aromi ed incensi
        al dio caso

Cento primavere e un violino antico

tra le foglie, controtempo 

ombre

Prima della tempesta

tempesta.jpg
Era furore di luci sotto il vecchio ponte ad arco
  l'ultima ala tentava un improbabile volo
e il mare ribolliva elettrico di attese 

Vivi sezione

 
 
I seni, fiammelle encomiabili nella trama lucente.
Il ventre, pianura che esalta la gazzella delle dita.

Don Chisciotte

1.jpg
E' quì la festa? Si!
Quando il mondo gira a folle come và.
Noi, davanti a te  perseguitati ancora vivi e

A te - dedicata

e una misura di stupore ignoto

mi ravviva

La sfida

così lascio i fiori in rovina

al silenzio delle scarpate

 

il mio sangue è la somma d'infinite aurore e sa di mare che viene da lontano

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