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blog di Silvia De Angelis

Una donna

donna
sempre intonata all'erompere d'emozioni e rimbalzi
che si susseguono in vertigini scomposte
su dolenti asimmetrie
ama diluire sapientemente
le imperfezioni d'una fragilità recondita
affrontando con coraggio gravosi dissensi
proposti da un'esistenza ammansita
dal suo bouquet di consistente dolcezza

Emozioni taciute

cigni
solisti nell'imperturbabile gioco di sensi
avvolgente lune indissolte
nel mare delle emozioni taciute
sorseggiamo sfumate nervature d'amore
in arcobaleni foderati d'intimità
emozionali porpore di baci
muovono inaspettati sussurri nel ventre
coinvolto nel crepitìo di febbri primaverili

9 - Ruga

Mi sento una gran dama, anche se, nell’accentuata miopia schizza via qualche pedina ….la nascondo sotto il piede, volutamente distratto,  per l’occasione, ( che me fa sciancà ‘na gamba pe’ ‘o sforzo dilungato) però stravinco alla grande..come sempre!

Il dittatore

il dittatore
architetture insolenti
sciamano nella coscienza d'affollati fantasmi
ove ampi velluti di mantelli a ruota
ergono la potestà d'un credo esasperante
nella brama d'esaltare assoluto potere
fosche luci astratte e infide penombe
insinuano esaltante identità d'antico

Istinto

istinto
battibecca rumoroso nelle ali della coscienza
l'epidermico istinto
muove e smuove reconditi rigurgiti emozionali
a intrattenere carcasse mormoranti ambiguità
(semi di luna titillano intensamente le papille del corpo)
rimuginano in quelle stanze celate
penombre su voragini di pensieri

Er monno gira (Dialetto umbro)

umbria
Dialetto umbro
Fa parte delle lingue indoeuropee estinte il dialetto umbro ed era parlato dal popolo antico che abitava nei territori ad est dell’alto corso del fiume Tevere. Ci è noto tramite le tavole eugubine, in bronzo scolpito, contenenti le leggi sacre della città umbra di Ikuvium (la Gubbio di oggi), scritte in alfabero umbro.

Angelo

angelo
sublimi evoluzioni di mani leggiadre
nella conca dell'aura
inanellata di sapiente energia
ampliano un richiamo mistico
nell'alchemico scivolare di sillabe
vocianti l'afflato di un angelo
slegato da frantumi d'amore
ha volto gli occhi blu damasco
sul ricamo d'una rondine

Accordi

accordi
e vibrano sulle ali dell'inverosimile
suadenti accordi
raggiungono talvolta picchi all'unisono
nei gesti plasmanti una crescita ascendente
(nel tempo che s'adagia sull'esistenza
si compattano certezze d'amore)
unita scolpisce il benessere del nucleo
ripartendo percezioni di manifesta solidarietà

Alibi di felicità

felicità
gioire nell'appropriazione raffinata
d'affascinanti temi
diluiti in vernici sottobosco
sfumate ed esilaranti insieme
percepite nei sigilli disciolti
della coscienza libera da involucri prestabiliti
sillabanti toni e soffuse scaglie...
dilatano e irrompono nell'attimo effimero
d'eterno che coinvolge

Il taglio affilato

taglio
è un gorgo fatiscente
nell'implodere chiassoso di membra
a far soccombere sfilacciate idee
soggiogate nei ricordi dipinti d'amore
fanno giungere l'eco d'un suono...
quasi il rumore d'un uscio
che sbatte e non si chiude
ma lascia trapelare esili ticchettii di parole

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