blog di Rinaldo Ambrosia

 

E poi mi dirai di viole e liquirizia,

confusa nel colore dei tuoi gesti

tra gli spazi assenti dei meriggi inoltrati.

Vorrei dirti solo parole

denudando via dicendo un sogno ------- [ per semplice assonanza: segno, scrigno, pegno]

Già un mio lontano avo me lo diceva: tu passerai tutta la vita attaccato ad un muro.

Sfiocca il pensiero
nella tardiva immagine
di lande remote

 

a confutare passi
giammai calpestati
gocce di sale su esili

Vorrei regalarti un elastico

perché si deformi nei giorni più bui

e poi ritorni carico di forza nuova.

 

Ed era la fuga

dei giorni sempre uguali

che gravava sul petto,

nelle pagine chiamate vita.

 

 

Sì, una poesia per te

lungo la linea delle tue assenze

racchiuse nella penombra del giorno

Vorrei scrivere versi crudi

della durezza dell’esistere

sulla vita che scorre

nei suoi anfratti.