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blog di Pietro Roversi

Poliziotto corrotto

Chiamano in centrale
e la cornetta si solleva.
Una voce tra il querulo
e lo spettrale lamenta
un furto, un'effrazione intempestiva.

Diciannove milioni di persone

 
per amore d'imprecisione
(una dote che tra parentesi va
coltivata se non la si possiede già)
sono per la maggior parte
perfetti sconosciuti, e tali
apparentemente rimarranno.
 
Ciliegina sulla torta di chi

Tradire la critica

Sarà che da vittima
di tentata estorsione
ora divento oggetto
di ritorsione, ma questo
pacco con i miei doni non lo apro.

Ius primae noctis

Va coi piedi di piombo verso una vita
a due, a quattro gambe, o anche solo qualcuno
con cui andare al museo, al cinema,
a teatro o a un concerto - insomma

Vienna-Rovinj

Qui, e per voi, cioè vi,
pantalone stirato e colonia, uno dei vescovi
ospite d'oro d'ambasciata occidentale,
e l'altro, il cardinale agli arresti

Vola colomba

San Giusto e San Servulo, signore e signori,
finalmente una doppia di santi protettori anche per noi,
i gay. Uno figlio di una donna buona, l'altro
di buonadonna. Non abbiamo invece spazio per VU,
notoriamente una donna cattiva, se mai ve ne fossero.
 

Di palo in frasca, piuttosto invece no,

La dieta lieta

Passi che sono una mulazza ma
l’uovo di struzzo mi fa
un po’ paura: e se c’è dentro
il pulcino vivo? Quell’orrore
non lo digerirei. Divento allora
vegetariano - anzi, mineralista.
Molto più sicuro
il mondo inorganico. Ma anche quello
ha altri orrori naturalmente: il calcestruzzo,
i parcheggi, i viadotti, le salme
della mafia. Ed è vero che l’olio di palma
avvelena, però
francamente uno di qualcosa deve
pur morire. Io di frutta
e formaggio, come un moscerino,
o un porcospino, ecco. Faccio comunque soprattutto
piazza pulita del futuro e della sua
minaccia incerta di dolore, come
un menù che ci si pente. Pane
e acqua, al limite. Anche qui
si trova, e spero anche quando più tardi
saremo una dozzina di miliardi.
 
[09022010]
 

Questa montagna ha una gran massa inerziale

A dar retta a illa
TizioPizia, e alla sua
eterna sigaretta, un tifone ha mutande,
un muro dita, un muscolo tasti, un orizzonte
timpani, e i nomi bande elastiche
per rimbalzarci in fronte e sconquassarcela.
La sua brace dice che
parla la lisca di un pesce, ha gambe lunghe
un vulcano. E a sentire luilei
tra tutti gli opposti viaggia
la loro massa, sotto la sua stessa spinta, e schizza
la biglia della frenesia che la incoraggia.
Io piuttosto direi
che è tutto vero, di più,
centrale ed esatto. Serve davvero quello che deve
questa tennista barista distratto. E questo servizio
può esser che sorprenda deluda infastidisca,
ma migliora. La lista
delle sue distorsioni già da sola
anche quella ci spacca la faccia.
Ma mica minaccia, mola.
Leviga la parola. Scuote
la polvere e la pigrizia
degli anni, perfeziona
il battipanni, agghiaccia. E diventiamo tutti
più casalinghi, meno guardinghi, masticando
quella sua liquirizia da quintali.
Al suo cospetto la piccolezza
e la sporcizia non sono più normali,
non sappiamo più che farne.
Potere della sua grandezza, del suo pugno
di pena nel suo guanto di velluto!
Vena di minerale, vanto, tritacarne,
triangolo in ferro d’imbuto.

[11062010]

Vaniglia

Amarissima la sfortuna di chi ne ha più di noi,
e meno anche, meno d'altro, di quante
tonnellate si ammassano per esserne poi
schiacciati (noi) svuotati (loro),
a catena, a catenina d'oro, a man bassa.
Ammazza anche male un domino gigante,
intossica peggio di un veleno, Blu di Prussia

C.3.3. C.6.6.

Vide i visi di chi gli fece visita
in carcere, ma degli altri seppe solo
vaga traccia, lo sconforto del racconto
indiretto, se non addirittura un nulla di fatto.
Ad ogni buon conto, chi c'è c'è
e chi non c'è non c'è.
Similmente, uno dovrebbe davvero avere
un cuore di pietra per apprendere
del fatto della Nella senza piangere.
Ridere di sé, piangere per gli altri, questo
importa, ma io personalmente
sono un Principe Spruzzino:
imparto un'onda verso il prossimo
e poi me la riprendo in faccia,
tipo fiotto di seme o bere
un fluido (acqua diaccia
o latte) direttamente dalla bocca
di chi mi bacia. Sono un radar.
La fiducia insomma in me va
riposta usando un simbolo, metà
di un oggetto che combacia.
Il resto è irraggiungibile, persino
con un codice amico. Poi mi dico, un fatto
che colpisce o che annienta chi ama chi amiamo,
come lo comunichiamo?
 
[04042010]

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