blog di Nievdinessuno

Così il tedio
fa manette ai polsi
carceri invisibili
da cui il tetto spiove
e dipinge altrove
creatura distante,

Nel buio ascolta
voce ripiega tra la pelle
appena bacio l’amore
che rotola in una notte
verso sciami di stelle
ferme a guardare

 
1)
La pelle si arrende
al cappio disposto
e stride, compiace
un immobile filo
e ad angolo
pareti paurose
da cui pende

Quel sorriso
una menzogna
sui vermi cova
con le labbra
pergamene socchiuse
falsi aborti, parole
nella sua bocca
sciami di zanzare

Polvere forma in vento
sentieri, briciole
distanze coperte
in tozzi di pane
elemosina
sul ventre
promessa di luce
che la terra vede

Solitudini
addormentano
tra gli occhi il buio
appena l’anima forma in vento
come scintille mosse in pioggia
sui contorni del volto

Lucide catene
pendono
tenui millimetri,
 
inversa marcia
è al sangue il senso dei polsi
inerte flusso
all’odore scultura