blog di Max

Sopravvenne un’idea di luce
che m’infangassi i piedi
al tuo cospetto dignitoso
per schizzarti in viso
le gocce del mio amore,

Senza lampare a guidare la rotta
 

Mi ero riproposto di telefonarle per chiederle scusa.  Da due settimane avevo chiuso con lei.

Al salto dell'aurora
che sceglie il nuovo giorno
ti cercherò nuvola
indecisa, smarrita,
ad inseguire la passione

In viaggio m’appresto
a stare a mio agio,
tiranneggio il tempo
ostacolo sbilenco,
sono mutevole saggio

Sericamente disturbo
il tuo sonno, inquieto.
 
Un coraggio delle dita
per afferrare l'ombra
dei tuoi desideri.
 

Ironia,
difesa della vita
di fretta.
Non si accorge
delle parole scalciate.
Un subbuglio cieco
sapevo sarebbe stato,
io nostalgico seduttore

Passi inosservato

questo tramestio

di nobili virtù,

c'è già il crepuscolo

a tutto tacere,