AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

blog di matris

Non solo balocchi

Santa Lucia, Santa Lucia bella
non troverò alcun regalo per me
che aspetto il tuo ritorno
sottomesso dagli anni sommessi.
Mi privo del tuo incontro nolente
tra zucchero filato e torrone
succhio la fine ormai vicina
e il mio cuore non sobbalza più
spreco lacrime al tuo venire
e dispergo sul crinale la sabbia.
Del tempo, non ci rimane che qualche
giocattolo rotto, dei ricordi
l'eco lontano delle felici risa.
Il vento sparirà con il suo fischio
al di la delle montagne, irraggiungibile
così il momento della felicità
scomparirà dai ricordi di quel tempo lieto.

Uomini senza speranza

Significati, ne hai bisogno?
Corti saltelli
zampette roteanti scrivono
la storia senza riscontro.
Corvi, neri di penna lasciano
resti di guame in regalo,
vi servirete di loro per capire
se non siamo uomini assetati,
arretrati dal corso della storia
lasciati dal tempo senza eredi,
uniti in simbiontiche maschere.
Operiamo traendo divelte frasi
ad abbacchiarci la vita, in sosta.
Breve sorte toccherà al ventoso
giaciglio che ti ha vista assopire
di là del muro di cinta e frasche.
Vicolo dell'amore, asfittico tugurio
di tempo passato a verdeggiare fasti baci,
partendo, i nuovi arrivi per il gota
dei santi, trovano forsennati i diavoli bianchi,
intorno ai meandri della tua città
vivono e muoiono ancora tali uomini,
affaticati di noia cresciuti nel sangue
e dal sudore acre plasmati, forgiati e
scampati al martirio feroce, blasfemo.
Uomini dalle canotte bianche, umili
raccoglitori di speziate sfide alla vita.
Spremuti, incalzati dagli anni prepotenti,
accendono ceri, ai più, imbrattati di speranza.

W. F. L.

Genial Loid, sono sempre aggiornato sull'inglese.
Astracan, mi ha detto di ritirare la posta, io l'ho messa in acqua e sale.
Mi rendo conto, il brio non c'era, la strisciata che feci dopo, sul pavimento del salone, lontano dalle occhiate strette di vanto delle gestrici del casino, dove sovente, portavo la posta, destò stupore estremo, mi chiesero perché, io dovessi manifestare rabbia a quel malcapitato di Astracan e la proposta era rivelante il mio accorgimento, sapevo di aver creato un circolo vizioso, per mia scelta, vivido e frizzante, solo per mia causa e sollazzo.
Sapevo si, di rendermi antipatico ad Astracan, ma, non potevo predire il momento in cui mi avrebbe chiesto il conto.
Appunto mi chiedevo di gratificare il saldo.
Non dubitai, non mi soffermai ancora a pensare ad altro.
Mi diressi con precisa volontà nel solaio, dove un letto mi aspettava sempre nelle ore d'inverno, a cercare il foglio su cui stava scritto il testo firmato da me, non ci credevo.
Vivido mi fermai..
non proferii parola alcuna prima che il vento dei miei pensieri alimentasse il mio poco conto, la mia disistima.
Indietreggiare, no, non si poteva.
Scalfire con protervia i passi neanche un po, mi sollevai a rendere omaggio alle mie decisioni nel mentre i pantaloni mi scesero fino a rendermi il passo impossibile.
Mi sedetti, solo, i miei pensieri sul bordo del letto atrocemente perplessi, gli occhi sgranati sul soffitto. Le contrazioni che sovvennero mi lasciarono appena il tempo di pensare.
Sostenni tra dendo il mio fisso pensiero, il mio primo racconto addensandomi stretti i quadricipiti avvitandoli al mio corpo.
Poi di slancio mi spostai, per privarmi della luce che penetrava dalla finestra, che dava sul cortile.. allucinato mi aspettavo di sciogliermi dal gaudio, quando mi accorsi che nella foga di pensare a come sbarcare il lunario, avevo messo quella schedina magica tra le bollette non pagate. Leggi tutto »

Tra le onde della vita

Il velo d'amore
s'offre al patimento
sublime della vita.
Quando si soffre,
detestiamo essere soli,
immaginiamo il sacro fuoco
battere tra noi, grande.
Nomi e vite intrecciano
il sangue già atrofizzato
tra le soleggiate speranzose
immagini, eterni soli, cresciamo,
e noi, sopraffatti dal cuore
adorati di vita, ogni vita..
scansiamo i presagi, la buona sorte
o i dubbi che abitano la nostra scelta.
Accasciati a ridere dei nostri giorni,
beccheggiamo tra scelte spumose,
come una gondola tra i flutti
di un mare roso
dai ghiacci d'un inverno.
 

Il falò dell'amore

Resti di falò, scoppiettavano
sui lìdi erosi dalla risacca
una chitarra sfinita toccava
lente melodie, nelle notti
fresche di spuma marina,
intrecci di baci e amplessi
sfogati dal calore del giorno
al tepore della sera grata.
Prossima fermata la luna piena
incantati d'amore sotto le stelle
e ci amammo ancora estasiati di noi

Dopo quello sguardo

Opali, distese di friabili emozioni
passate al calore di un senso
mi meravigliai di un gesto
al tuo ritorno di fiamma,
sorrisi, stanco di essere io
Lasciati i passi antichi di piombo pesati
soffermai gli sguardi altrove, perchè saremo
astratti voli.
Mi chiesi, andiamo, il sole mi stride sul manto
arrisi allo sguardo, altrove eravamo già stati
libere menti in libero arbitrio, in un piccolo secondo.

Il pensiero tra le mie mani

Lische di pesce
abbandonate
penzolavano dai secchi
le code dei frac
pinneggiavano
pinguini affamati
schierati ai tavoli
aspettavano
sbavate tovaglie di lino
avevano gli astanti
nelle sere d'estate
il freddo polare
come tiepida carezza
agitava le piume di traverso
agitava i pensieri
solitarie artiche luci
bevevano l'aria frizzante
tra i calici di ghiaccio
il mondo alato

Cheyenne

Becco sale 
ali di piombo
tresche infingarde.
Secondo me tu sei uno che..
Fosse bianche
gli sguardi
le pistole

Promenade esistenziale

Viatici che i viandanti
imprimono calpestati di tempo
respirano degli aliti
svernati dal cuore
aperte scansie di pensieri
rotolano parole giù fino al guado
sentire di piccole croci ed enormi sorrisi
sbriciolano il suono ovattato
eviscerato tra fronde di pensieri
bracieri accesi di noia
sfarfallii dimentichi d'amore
battiti di ciglia come fremiti che
il corpo assente pervadono
rivelandosi ammiccano
alterni di gioia
tra le righe della pelle tronfi
divelgono dal sapore di notte
se la vita che appare regina
esiliata dal sogno disciolto
in parole arginate distratte
dal corso fluente
di un respiro silenzioso
al suono di tamburo batte ancora

Sogni

Eredità,
interessi diversi s'odono
tra le cannonate e divampano
insiemi risvolti di sensi
assopiti scelti momenti
invadono le strade della mente
salubri interazioni, divani disfatti
tra i ceppi fumanti
vagano le storie ardenti,
divani accesi.
Di sudore perlato
le disperate emozioni
giocano a soppiatto con i sospiri
dondolanti tra le amache
tradendo deliri incessanti
s'odono
disperati
nelle menti che i giovani

tra le stanche case
assonnate
rispondono celando grani di polvere
caduta li per caso a coprire
a vendere impronte di sera
rese al chiarore
della riflessa ombra nei meandri
dell'assopito deserto
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 3657 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Francesco Andre...