AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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blog di matris

Josè il punk sta male

Delle trecce rosse tatuate su occhi marroni
il solstizio d'inverno era finito
sul lastricato pavimento il tuo vomito
irruente sbuffava a cercar pace
 
Sentieri i percorsi  nelle strade del vino
astratti ricordi schizzavano indietreggiandoti

La confessione prima delle fiamme dell'inferno

Satana ascolta il mio peccato
E giudicami se sono stato buono
non gioivo nel fare l’amore
non ascoltavo le parole dei sapienti
rubavo al cuore i migliori momenti
li prostituivo per un anelito di gioia
Sceriffo dell’anima avanza la tua furia
e screditami al novero di un animale

La fuga

Fragola disseta assai il mio gargarozzo, cavolo. Il ritardo fu visto di malocchio dal caposcorta della vettura 206
L’infiltrato aveva raccontato di un possibile incontro che sarebbe scaduto al momento che si era deciso d’andare in azione.

Un occhio di riguardo

Bislacco il rude rancore
lotta con le parole
ascolta i sipari frusciare al vento
bkàa bkjs
il grattugiar
dei legni
crespe le asperità sentivi
segnavano i solchi asserviti
le tue parole suadenti

Che fine ha fatto l'illusione

Mio amore apriti
dammi la forza di rimanere
al di sopra della terra
vicino alla fonte
a guardare le parole
che escono dal cuore

La neve tra i tuoi capelli

Tessi le tele del canto che vibra
l’incanto del suono ti attanaglia
nel saperti acqua che scorre
tra le fila del sentimento che viola

In un vicino passato viveva fiero il popolo degli uomini

I guerrieri a cavallo
fremono per tornare
ed il villaggio li aspetta
per festeggiare ancora
era il giorno di caccia
il serpente strisciava
tra il fitto della boscaglia
cercando con la saettante
lingua l’odore di ramarro
il cane della prateria
ululava per il topo carpito

Il cielo ammorbidiva stellato la notte

Insieme abbiamo scoperto la verità
vicino al letto del fiume
accanto alle stelle romantiche, dove
il sole non cercava le nostre pelli
baciate dal sogno di una fresca sera
il corpo scioglieva le immagini
ascoltando i battiti del cuore assopiti
le ciglia in trasparenza al tuo viso

L'anima dell'indiano parla dal luccichio dell'acqua

Un giorno l’uomo decise che non poteva più ottenere vantaggio da una competizione d’intenti e lasciò i suoi passi rincorrendo il falso dell’organizzazione sociale.

Wilde

Nel vederti così assorto
rapito da un rumore distante
scavato nelle fosse
nel viso asciutto pensante
dentro te il tutto s’apriva
il verde cangiante fresco
gracidare di rane laggiù
il lago dentro i tuoi occhi
rifletteva il tuo presagio
costanti i sensi aperti
pescavano dai sentieri

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